lunedì 31 marzo 2014

ANCHE QUANDO (Patrizia Cavalli)





Anche quando sembra che la giornata
sia passata come un'ala di rondine,
come una manciata di polvere
gettata e che non è possibile
raccogliere e la descrizione
il racconto non trovano necessità
né ascolto, c'è sempre una parola
una paroletta da dire
magari per dire
che non c'è niente da dire.

- Patrizia Cavalli - 

venerdì 28 marzo 2014

ADDOSSO AL VISO (Patrizia Cavalli)



Addosso al viso mi cadono le notti
e anche i giorni mi cadono sul viso.
Io li vedo come si accavallano
formando geografie disordinate:
il loro peso non è sempre uguale,
a volte cadono dall'alto e fanno buche,
altre volte si appoggiano soltanto
lasciando un ricordo un po’ in penombra.
Geometra perito io li misuro
li conto e li divido
in anni e stagioni, in mesi e settimane.
Ma veramente aspetto
in segretezza di distrarmi
nella confusione perdere i calcoli,
uscire di prigione
ricevere la grazia di una nuova faccia.

- Patrizia Cavalli - 

mercoledì 26 marzo 2014

LA VITA IN VERSI (Giovanni Giudici)




Metti in versi la vita, trascrivi
Fedelmente, senza tacere
Particolare alcuno, l'evidenza dei vivi.

Ma non dimenticare che vedere non è
Sapere, né potere, bensì ridicolo
un altro voler essere che te.

Nel sotto e nel soprammondo s'allacciano
Complicità di visceri, saettando occhiate
D'accordi. E gli astanti s'affacciano

Al limbo delle intermedie balaustre:
Applaudono, compiangono entrambi i sensi
Del sublime - l'infame, l'illustre.

Inoltre metti in versi che morire
E' possibile più che nascere
  E in ogni caso l'essere è più del dire.



- Giovanni Giudici - 
































martedì 25 marzo 2014

LA SIGNORA DELL'ULTIMA VOLTA (VivianLamarque)





L'ultima volta che la vide non sapeva che era l'ultima volta che
la vedeva.
Perchè?
Perchè queste cose non si sanno mai.
Allora non fu gentile quell'ultima volta?
Sì, ma non a sufficienza per l'eternità.

- Vivian Lamarque - 

sabato 22 marzo 2014

POSSO AGGIUNGERE (Gian Mario Villalta)







Posso aggiungere solo che incontro
sullo stradone ogni mattina
i pioppi, e uno per uno
fogliano lenti e insieme fanno il tempo.
Ogni giorno anche loro cambiano,
li indovino nel verde più intenso
(vorrei fermarmi, guardarli uno per uno)
e quando ritorno, ogni giorno, nell’altro senso,

li perdo – e allora penso: passano.

- Gian Mario Villalta - 

venerdì 21 marzo 2014

LA CASA DEI POETI


"…io voglio parlare di quella intima e spontanea, modestissima, anzi, ritrosa, pura, dolcissima, sublimissima, soprumana e fanciullesca,  madre di gran diletti e di grandi affanni, cara e dolorosa come l’amore, ineffabile, inesplicabile, donata dalla natura a pochi, ne’ quali, dove non sia viziata e corrotta, dove non sia malmenata e soppressata e pesta, tenerissima com’ella è, dove non sia soffocata e sterminata, dove in somma vinca pienamente i fierissimi e gagliardissimi nemici che la contrariano, al che riesce, oh quanto, di rado! E oltracciò non sia scompagnata da altre nobili e insigni qualità, produce cose che durano, certo son degne di durare nella memoria degli uomini. Questa sensibilità non confesso ma predico e grido ch’è fonte copiosissima di materia non solo conveniente ma propria della poesia.."
(dal Discorso di un italiano intorno alla poesia romantica, Giacomo Leopardi )
Calamitata un giorno
sono stata
nella casa di sogno
dei poeti
E’ una casa strana
dall’atmosfera
un poco tormentata
da voci in movimento
fra l’arredamento
e i divani di velluto
dove comodamente seduti
si può  ascoltare
la  voce del vento
e del mare lontani
Oramai  io lo so
da  questa casa
via
non  potrò più
andare

- Giovanna Giordani - 

mercoledì 19 marzo 2014

SCENDE POESIA (Piero Colonna Romano)

Bellissimo e condivisibile sonetto!







La vidi lieve scendere dal monte,
tra rovi e spine e massi acuminati,
ch’erano neri e simili a peccati
e andava con andar fresco di fonte.
 .
Era salita a cogliere nel cielo
profumi e suoni ed armonie sovrane.
Qui cuori rei cercava e menti arcane
per porvi dentro amor,  per scioglier gelo.
 .
Così mi vide perso e lacrimante
su quella china amara e disperata,
per una vita fino allor sprecata.
 .
Dentro mi scese come fa un amante
e diede e luce e amore e comprensione
e al mio tramonto vissi un’emozione.

- Piero Colonna Romano - 

martedì 18 marzo 2014

SARACINESCA (Danila Oppio)


Dalla sua silloge Patchword
visibile sul blog Versi in volo, ecco una bellissima poesia






Oscuro i pensieri
abbassando la saracinesca
della mente stanca

Non voglio sapere
Non voglio vedere
Non voglio sentire

Troppe menzogne
e azioni malvagie
che non reputo umane

Non voglio vedere
Non voglio sentire
Non voglio sapere

Se non quando
uno spiraglio di luce
dissolverà le tenebre

Se non quando
un soffio d'aria fresca
purificherà il clima ammorbante

Non voglio sapere
Non voglio vedere
Non voglio sentire

Se non quando

una voce sincera
cancellerà le bugie

Solo allora saprò vedrò sentirò

- Danila Oppio -

venerdì 14 marzo 2014

LA RISPOSTA




Le parole
annaspavano

Le afferrò con rispetto
le salvò
e le ripose fra le pagine

Le guardò distendersi
lentamente
e le accarezzò

Si rammaricò solo
che non sapessero
la risposta
ma non le rimproverò

Fuori
uno scricciolo
s’involò dal ramo
con un canto piccolo

Vibrò nell’aria come
una rivelazione

- Giovanna Giordani - 

giovedì 13 marzo 2014

CUMANA (Margherita Guidacci)




Io nulla scrivo sulle foglie. Vi leggo
quel che le foglie recano già scritto
in sé nelle intricate nervature
simili a vene sul dorso della mano
o linee incise nel palmo. Il mio sguardo
che segue il biforcarsi di vie segrete
coglie ad incroci turgidi di linfa
i nodi del significato. Così
si fa più chiaro il messaggio.
Ma quella che tu chiedi, e che tu chiami
la mia risposta, non è mia, e neppure
è una risposta. E' la vita che parla
in ogni cosa viva, mentre passa
verso la morte. Vi pongo di mio
soltanto un giusto angolo di sguardo.
E il calmo gesto con cui, dopo averle
lungamente scrutate, affido al vento
queste mie foglie, e il vento se le porta
esso solo compiendo
per un diritto immemorabile
il sussurrante vaticinio.

- Margherita Guidacci -





mercoledì 12 marzo 2014

LA ROTTA DELLA BANDIERA (Gloria d'Alessandro)

Molto condivisibile questa splendida poesia di Glò



Non mi lamento quando le cose vanno male.
Mi sdegno quando vivo ingiustizie
in una qualsiasi espressione non compresa, pugnalata.
Non cerco solo cibo per sfamarmi
ma cultura per saziare le relazioni 
dove il non sapere sa uccidere.
Non cerco comprensione per essere capace
ma amore per lasciare il ricordo
d’un gesto che ho saputo seminare
senza elogio .
Non indago sulla semplicità: 
credo sia ricerca di dignità in grado di fiorire
con le spine che sappia essere scala
per migliorare l’intimità con cui abito
il mondo, le persone, l’umanità.

[AnimaTonda]

lunedì 10 marzo 2014

MARZO




Marzo è un fanciullo scanzonato
ha capelli di sole e guance rosa
corre lieto nei prati a perdifiato
sedotto da farfalle innamorate

Insegue tra corolle appena nate 
i volteggi di Zefiro fecondo
e assieme alla leggiadra Primavera
fra il canto degli dei e degli uccelli


lo volle dentro un quadro Botticelli.

- Giovanna Giordani - 




sabato 8 marzo 2014

COME UNA REGINA




La Lina
aveva  passato da tempo i vent’anni
una vita di stenti e lavoro nei campi
di obbedienze  al destino
da  sola  senza lamenti
le rosse guancette e gli occhietti
neri e vibranti di piccoli  lampi
La Lina
un giorno si sentì un poco  male
e la portarono all’ospedale
Era la sua prima volta là dentro
si guardava d’attorno con l’aria smarrita
e alla vista di tutto quel bianco
capì che cambiava qualcosa nella sua vita
Veniva curata
circondata da tante gentili premure
a cui nessuno l’aveva mai abituata
E poi ogni giorno  
c’era  un momento speciale
il più bello il più atteso
era quello dell’ora del pasto 
servito nella stanza al tavolino 
-          come una regina  -  diceva
-          non sono mai stata così bene, lasciatemi qui ancora un pochino      -
E  da quel giorno
 a casa
la Lina
non fece più ritorno.


- Giovanna Giordani -

venerdì 7 marzo 2014

A BEN PENSARCI (Piera Maria Chessa)

Quanto mai vera questa bella poesia di Piera Maria Chessa




Ripercorri stasera
parecchi degli anni trascorsi
in questo tempo in cui la vecchiaia
ti sembra più vicina.
Ricordi bene i momenti importanti,
ambienti e luoghi non dimenticati,
strade percorse tra giochi e sorrisi
di bimbi ignari di ogni sofferenza.
Rivisiti parenti e cari amici
col veloce mezzo della tua memoria,
ne accogli ancora gli sguardi e le parole
saldati a fondo dentro la tua mente.
Spesso, quando gli anni da riempire
sono inferiori di tanto a quelli già vissuti,
si pensa a quel momento misterioso
che interrompe il nostro camminare.
Eppure, a ben pensarci è naturale
che questo avvenga a un certo punto della vita,
ma non ci basta mai quel che si è avuto
e vorremmo ancora e ancora proseguire…
- Piera Maria Chessa - 

mercoledì 5 marzo 2014

IL CIGNO




Col capo chino
scivola lento
sull'acqua
il cigno

Nessun può vedere
il suo pianto
che muore
nel lago

Ei solo ne sa
di quell'incantesimo
che su di lui
fece un mago

- Giovanna Giordani - 

LUNGO IL SENTIERO




Lungo il sentiero
un rumore improvviso mi sorprende
mi fermo, ascolto e scruto tra le fronde
là dentro qualcuno si nasconde
sarà forse impaurito od in agguato?
Trattengo il fiato
Ecco,  si mostra,  anzi, ha un fratello
che gli si fa vicino  ed io son sola
impietrita da un timore  bambino
Il tempo si è fermato
nel reciproco magnifico stupore
c’intendiamo
Riprenda pure ognuno il suo cammino
Addio miei cari
innocenti caprioli
e non fidatevi di quelli che vi lasciano del cibo
in mezzo ai prati…
Ma i due son già scomparsi
 incontro ai loro fati.


- Giovanna Giordani -

domenica 2 marzo 2014

NIGHTINGALE

...Anche gli alberi del giardino dell'imperatore erano meravigliosi. Su uno di questi alberi, vicino alla riva del mare, viveva un usignolo che cantava divinamente. I pescatori che pescavano sotto quell'albero ogni tanto interrompevano il lavoro per ascoltare rapiti quel canto e anche i pesci del mare ascoltavano rapiti l'usignolo fino al loro ultimo istante di vita: la voce dell'usignolo era l'ultima bellezza del creato che li salutava, prima del sonno eterno che li aspettava nelle reti...  
(da L'usignolo dell'imperatore, H.C. Andersen)



E' un canto argentino
che guizza
saltella
gorgheggia
si smorza
riprende leggiadro
rimbalza
s'invola
a incantare le driadi
nei boschi fatati
Ritorna
con trilli soavi
a invaghire la notte
distesa
fra veli di luna
e di sogni
Poi
scivola lieve
tra i rami
e riposa.


- Giovanna Giordani -

sabato 1 marzo 2014

DOLCE E' IL SILENZIO (Laura Baldessari Giovannoni)




  Ecco sei qui

     dolce silenzio
   
    ora sei mio

    e la mia fantasia
   
    di gioia impazzisce

   e felice vaga 

   a briglie sciolte .

     Momento magico...

     per quanto ti ho atteso.


- Laura Baldessari Giovannoni -

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